sabato 30 ottobre 2010

Black metal come ci piace: ideologico e violento


I framfvgiwyf yrrrtdgbwv (nell'immagine il logo del gruppo) sono un gruppo black-M frastensese. Il cantante @# – barba lunga e faccia tatuata – ha la caratteristica di fagocitare acqua e aria compressa da scaldabagni e turbine industriali che vengono messi in funzione dai loro roadie, una squadra di periti capotecnici – tutti travestiti da lupi mannari – che svolgono le classiche funzioni di manovalanza ma anche musicali, nelle ormai tipiche canzonette che intrattengono il pubblico tra un atto e l'altro dei concerti dei frammfagavof yrrrrt., davanti al sipario chiuso. Al termine dell'inghiottimento, @§ inizia a vomitare tutto quello che ha nello stomaco e a gridare sillabe sconnesse nel microfono (debitamente impermeabilizzato per evitare incidenti elettrici).

@° è dislessico ed è il suo manager, che ha una relazione intima con lui fin dai suoi primissimi anni di vita, a occuparsi della traduzione in pubblico dei suoi suoni sconnessi. Non è chiaro se capisca il suo linguaggio o se ne interpreti la mimica e la gestualità; sappiamo solo che lo ha assistito anche durante tutti gli anni della scuola dell'obbligo. A detta del manager, le liriche e l'atteggiamento generale del gruppo riflettono la loro violenta ideologia contro fhwhvhplslo jhoihf jhh èqè e l'idea dell'annullamento ouoiwloà oiju che però non possono risultare comprensibili al pubblico – né tramite le parole né tramite atteggiamenti eteroviolenti – a causa dell'estremo autismo di tutti i componenti del gruppo che fa sì che essi compiano gesti autolesionisti o sprofondino più spesso in uno stato di totale atarassia, nonostante la capacità di suonare resti immutata.

Il manager vive in una villa nel bosco nei dintorni della capitale frastensese, nei sotterranei della quale vivono i componenti della band, nutrendosi di quello che riescono a cacciare a mani nude.

martedì 5 ottobre 2010

Isteria collettiva giustificata


Hysteria ha qualcosa dell'ambient. Un ambient creato a partire da materiale musicale hard rock, naturalmente. C'è qualcosa di sfuggente, effimero, che si dilata nell'ascolto e ci immerge in sonorità spaziali, morbide. Le ballate non sono semplicemente ballate; i brani pop non sono semplicemente orecchiabili. Zuccheroso, sì, ma sostenuto. Drammatico, quasi. Sognante. Nasce col preciso intento di essere super commerciale, di diventare il "Thriller" dell'hard rock. Ma non è un compito imposto. Lo si sente, quanto è ispirato. I ritornelli catchy evidentemente erano la vera natura dei giovani eroi, pochi anni prima, della NWOBHM. Quasi progressivo, in un senso molto lato, per l'impossibilità di poter davvero indovinare, ogni singolo pezzo, come proseguirà: mai scontati, mai banali, pieni di piccole - ruffiane, sì - sorprese. Di piccoli, lievi tocchi, sussurri, note lievi nell'aria, così lievi che solo chi abbia suonato e scritto musica ben più heavy, e ben più tecnica, può essere capace, può avere il gusto, di creare.

Capelli cotonati, suoni di plastica, tastiere, ritornelli orecchiabili, coretti "uoh uoh": chi ha detto che sono stati la rovina dell'heavy metal? Questo è il miglior chill out - ma quello di qualità, scientifico - dopo esser stati esposti all'ascolto ripetuto, che so io, di un classico dei Candlemass, dell'ultimo Slough Feg, di una mazzata degli Overkill. Anche se molti puristi "leather & spikes" non saranno d'accordo. Ma è giusto così.

P.S. Garanzia di qualità: la title track è la quarta del lato B.