sabato 7 maggio 2011

Romanticismo tedesco


Questi tedeschi fanno parte della schiera delle creature più delicate dell’heavy metal, più romantiche che guerresche, più sentimentali che violente. Ma non si tratta di una schiera di angeli, almeno in questo caso, perché, tra influenze classiche e tematiche fantastiche, gli Stormwitch mantengono quasi sempre un certo alone oscuro, per quanto entro i limiti di un hard’n’heavy anni ’80. Come dei Magnum meno cantastorie e più reticenti, come dei Demon con quel gusto melodico tutto tedesco, come dei Blind Guardian con Dave Holland alla batteria, gli Stormwitch riescono a unire un alone magico e misterioso a ritornelli melodici e orecchiabili, e cantano in modo più che credibile “When the Night is Falling / I Can Hear Them Calling / I Can Hear Them Calling Me / In the Darkness I See Paradise / In the Night I Find My Way”.

D’altra parte tutto questo è coerente con il loro nome - la strega della tempesta - che nel caso di “Eye of the Storm” si richiama vicendevolmente con il titolo e la copertina, che raffigura una strega intenta a liberare una tempesta da un magico cubo luminoso che, da uno scoglio sul mare, protende verso il cielo, guardandolo intensamente. Puro romanticismo tedesco. Il buffo rock’n’roll di “Tattered and Feathered” non sarà la cosa più azzeccata del disco, ma la già citata “Paradise”, il coro finale di “Steel in the Red Light” (ma quante voci sono?), la mozartiana marcia turca, “King in the Ring” e diversi altri momenti possono crearvi seria dipendenza, oltre a farvi passare qualche sana mezzora in territori fantastici, magici, ancora inesplorati, tratteggiati con delicati ma misteriosi affreschi. Il gruppo è attivo, riformato dal 2002. Lunga vita agli eroi!

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