venerdì 26 febbraio 2010

Brani degli Iron nascosti nelle tradizioni



In tradizioni del mondo più o meno lontane, si trovano alcuni brani degli Iron Maiden che, per nostra fortuna, vengono a volte riportati alla luce. Sono stati lì nascosti da qualche dio geloso, rubati ai loro legittimi creatori, nascosti nelle pieghe del tempo o in luoghi lontani e quasi dimenticati, se non fosse per l'opera di attenti ricercatori.

Uno di questi brani è incastonato in una malinconica composizione dei lusitani Madredeus, Agora (tra i minn. 4'10'' e 7'11''), nella raccolta O Paraiso. Altri insospettabili depositari di uno di questi tesori sono i cileni Inti-illimani, per una via stavolta ancora più indiretta: lo hanno raccolto nella tradizione sarda e ne hanno fatto una Danza contenuta nella raccolta Palimpsesto. Nonostante il doppio filtro, la fonte originaria è ancora riconoscibile. Ancora nel Mediterraneo (devo questa scoperta a un collaboratore), troviamo un altro esempio in un brano della tradizione còrsa, O Catalì, raccolto da Henri Agnel, che può essere ascoltato in Corsica cisters' songs.

Senz'altro, il misterioso distico sulla lapide di Edward T. H. si riferisce a questa capacità di attendere e di risorgere di quanto si riteneva disperso: è questa la "vita dopo la morte" di questi brani.

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