domenica 30 maggio 2010

1994 metal reloaded: The Halls Up High (1994)


Dopo Twilight, Quorthon supera ogni limite e ci porta con una musica indefinibile direttamente in quel Valhalla a cui quasi soltanto nell’omonima traccia ci aveva concesso uno sguardo. Gli idoli saranno tramontati, ma vivono in una dimensione cui ora abbiamo accesso.

Le distorsioni e la batteria sono ormai contorno, decorazioni. Un’ora circa di chitarra acustica, cori, melodie indimenticabili e il classico cantato sofferto e drammatico di Quorthon. Inutile una descrizione traccia per traccia: questo disco è andato semplicemente “al di là” delle aspettative, dei generi (si può solo dire che, in un senso molto generale, è un’opera progressive), delle radici di Quorthon, ma soprattutto il punto di vista dei temi trattati e della musica è ormai quello degli idoli stessi che abbiamo perduto. Non è un caso che l’outro che aveva sigillato tutti i dischi dei Bathory (tranne Twilight), con il suo ritmo misterioso e inquietante, sia qui riproposto come introduzione, rovesciando la prospettiva, accompagnato stavolta da uno sfondo sinfonico. Viene da chiedersi se potremo un giorno sedere anche noi, con Quorthon, ai banchetti del Valhalla (facendo cadere qualche boccone per Råttia, naturalmente).

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